Racconti del 23 gennaio 2011

Resoconti delle esperienze vissute degli Aiutatori Podistici alla corsa di Miguel del 23 gennaio 2011

Abbiamo sviluppato una squadra di 20 Aiutatori Podistici che hanno aiutato circa 40 persone ad arrivare a fare la corsa competitiva di 10 km

1) Giuseppe Meffe

Tutto è pronto finalmente possiamo iniziare il nostro debutto, i 19 aiutatori sono stati formati e preparati per dare il meglio, allineati sulla riga di mezzeria della strada riconoscibili dal completino ideato e realizzato in memoria di Riccardo De Paolis. Abbiamo aspettato che la nostra gabbia della seconda onda si riempisse per iniziare il nostro lavoro, un lavoro nuovo ma ricco di novità e di soddisfazione e cosi è stato. Già al 4 km mi sono messo al lavoro, con la coda dell’occhio ho visto una ragazza che iniziava a camminare, era con la maglietta della LITAL gli altri del suo gruppo l’hanno abbandonata , ho iniziato un approccio soft , faticava con il respiro cosi gli ho detto alcune cose tecniche ma anche altre cose frutto della mia fantasia ed immaginazione.

Durante il nostro andare altre due ragazze si aggiungono e “rubano” i consigli per poi procedere ad un andatura tutta loro, mentre al 7 km incontriamo un papà con un figlio 16 enne che era fermo e che il padre ormai esausto dei consigli assecondava il figlio. Abbiamo preso loro per almeno un km poi siamo rimasti soli io e Lei Maria (nome di fantasia) gli ultimi km sono stati davvero difficili è arrivata al traguardo e meraviglia delle meraviglie tutto il gruppo della LITAL ha urlato di gioia nel vederla arrivare e l’hanno supportata ed aiutata

Credo di aver contribuito a facilitare il compito del piacere della corsa a queste persone

Ci sforziamo di costruire tutti insieme un immagine che possiamo venderci

2) Francesco Vitale

Anche se ci siamo visti tutti insieme pochissime volte, la prima sensazione che vorrei esternare è

La forza del gruppo. Un gruppo eterogeneo e variegato, nella quale l’obiettivo comune era quello di

Portare al traguardo podisti come noi. E credo che tutti abbiano svolto il proprio compito con emozione e professionalità.

Personalmente sono tornato a casa arricchito di emozioni. Sentirsi ringraziare da una collega della mia stessa società di appartenenza, ma che non conoscevo, febbricitante e alla quale ho suggerito piccoli strategie per convogliare tutta l’energia nelle gambe fino alla fine.

Oppure una coppia di amici, che hanno fondato una ASD presso una libreria di Roma, e che condividono la stessa passione per la corsa, contenti di correre a fianco di qualcuno che, se avessero avuto difficoltà, sarebbe stato pronto a sostenerli per arrivare alla fine insieme.

Ma l’emozione più grande è stata quella di aver portato per mano fino al traguardo, con sprint finale, un ragazzo del Progetto Filippide, Alessandro, autistico, ma che con volontà e caparbietà

ha corso, per la prima volta, i 10k. (Con uno spunto di riflessione su quanto la nostra esistenza

è stata gratificata e quante persone soffrono, ma soffrono di meno se qualcuno è disposto ad aiutarle).

Credo che questa nuova figura possa essere davvero di aiuto agli altri e, molto, a se stessi

3 ) Gianluca Cascio

Caro Giuseppe, chi ti scrive e’ Cascio. Ieri e’ stata un esperienza unica e affascinante sia per me sia per chi da me e’ stato aiutato.Io non mi dilunghero’ troppo sull’aspetto della corsa, ma diro’ due o tre cose che piu’ mi hanno conquistato. Prima di tutto la curiosiota’ della gente,che partecipava alla gara, verso quei 19 aiutatori che si sono disposti in linea verticale, quasi a voler far da legante tra loro e l’onda delle persone intorno; e questo la gente,posso assicurarti, lo ha avvertito subito: da come mi si avvicinavano e cercavano un contatto, una parola di conforto anche nel momento piu’ palpitante che e’ quello del “VIA” si parte.

Subito dopo partiti, a circa 2 km. dalla partenza, mi si sono avvicinate due donne che mi chiedono, sollecitate anche da me in maniera garbata e dolce, come avrebbero fatto ad arrivare sino alla fine della corsa, visto che quella era la loro prima maratona e visto che erano allenate su distanze non superiori ai 7 Km.; sempre in maniera molto garbata le ho consigliate su alcuni movimenti da eseguire, ossia da come portare le braccia durante la corsa, come respirare e come poggiare il piede sul percorso asfaltato; come e quando dovevano rallentare e come e quando allungare un po’ il passo. Da quel momento in poi per loro si e’ aperto un nuovo mondo e soprattutto quando ho detto loro di non contare i Km. sin li fatti ma di vedere ogni Km che passava come un qual’cosa che apperteneva ormai al loro passato e che accorciava sempre piu’ la loro corsa verso il Traguardo; bene da quel momento il loro respiro da affannato si e’ fatto calmo, la loro corsa e’ divenuta piu’ fluida, tant’e’ che al nono Km. non si sono neppure accorte che avevano superato gia’ da un pezzo L’ostacolo dei loro 7 Km, ai quali erano abituate.

Non posso descriverti, la gioia immensa  che hanno provato nell’arrivare al traguardo. Si sono abbracciate, anno urlato la loro gioa e mi hanno infinitamente ringraziato, cosi come io ho fatto con loro per le emozioni che mi hanno regalato e per quello che durante la corsa sono state capaci di trasmettermi ed io di trasmettere loro.

Qui termino, perche’ la stessa senzazione l’ho avuta all’inizio della corsa con un’altra donna che partecipava alla gara senza pettorale, ma solo per il gusto di provare; ed anche lei rimanendo affiancata e seguendo i consigli che davo alle due di cui sopra e’ riuscita ad arrivare in fondo alla corsa.

Caro Giuseppe, devo inoltre ringraziare anche te, per l’opportunita’ che mi hai dato e spero vivamente che questa nostra prima volta abbia sempre piu’ un seguito e si possa veramente realizzare qual’cosa di veramente grande ed importante per le corse podistiche.

Grazie ancora, ed un abbraccio grande anche agli altri 17 aiutatori.

Quando vai ad allenarti a villa pamphili chiamami che ci incontriamo per correre insieme.

  1. Riccardo Canino

La Corsa di miguel è stata la mia prima gara..,non ero allenato quel giorno di 4 anni fà e decisi di fare la non competitiva..che fatica..quei tre km, e che emozione..Ieri ho riprovato le stesse emozioni come aiutatore e nonostante venissi da un lungo infortunio,i 10 km sono volati..

Siamo partiti in allegria tra una battuta e l’altra tanto che a un certo punto mi sono distratto è ho preso una transenna in pieno..che dolore…ma niente di ammaccato per fortuna.Eravamo carini con il completino giallo, sembravamo dei canarini zompettanti e di certo non siamo passati inosservati.Io dopo aver fatto un pezzo con gli altri ho deciso di rallentare, perche mi sono accorto che i corridori in affanno erano nelle retrovie.ho cominciato a guardare le loro faccie e mi sono accorto da subito che ognuno aveva il proprio modo di correre e di affrontare la fatica.,e anche un’altra cosa,le donne erano le più disposte a farsi aiutare ed accettare consigli.

È risaputo che le donne ,a differenza di noi,riescono a fare con più facilità due cose contemporaneamente..appunto, correre e parlare nonostante la fatica.ho accompagnato per qualche km una signora di podistica solidarietà..poi mi sono accorto di un’altra corridrice con il fiato un po’ corto..ci siamo messi a parlare..e mi sono accorto che già il fatto di parlare allevia la fatica in maniera evidente..ti distrae insomma.lo accompagnata per un bel pezzo..nel frattempo ho fatto avanti e indietro fermandomi a salutare dei corridori che non vedevo da un po’ di tempo come gli amici del k42.Verso il 6 km poi ho visto una ragazza un po’ in difficoltà..aveva il fiato pesante ed era rossa in faccia…dopo mi sono accorto che aveva una sciarpa al collo.glielo fatta allentare e lo aiutata a respirare meglio..poi a un certo punto si voleva fermare..e io allora ho detto ‘’noo è..’’ e ‘’ti accompagno al traguardo dai’’cosi ho fatto e la sua emozione è diventata anche la mia quando siamo entrati nello stadio e abbiamo passato il traguardo..i suoi primi 10km….con la sciarpa.

5) Roberto Aprea

Ciao pino una giornata ricca di sorprese e emozioni. Per prima cosa volevo complimentarmi con te e Piccioni, avete colto nel segno il punto debole dei runner principianti o inesperti. A tutti quelli che ho avvicinato, e cercato di dare qualche consiglio sono rimasti contenti e soddisfatti x la disponibilità e pazienza che ho messo loro a disposizione. Ero suscettibile di quanto stavamo x fare alla fine la distanza 10km sono ok.Esperienza del tutto positiva .Quando tornavo a casa nella galleria una macchina mi si e’ affiancato dentro due signore, la quale avevo dato dei consigli si sbracciavano x salutarmi .La cosa mi ha reso felice ci risentiamo a presto ciao…………..Alla prossima

6) Roberto Fiorini

Caro Giuseppe,

ti ringrazio per questa esperienza ma dopo la corsa di ieri ho definitivamente capito che il ruolo dell’ Aiutatore Podista non fa per me.

A dire la verità se fosse stato chiaro sin dall’inizio che si doveva andare più piano e cercare li reclutare in corsa altra gente avrei declinato immediatamente. Invece l’ho scoperto solo Sabato ma ho deciso ugualmente di fare un tentativo, se non altro per il piacere di correre in ricordo del povero Riccardo De Paolis.

Come ti dissi al telefono la settimana scorsa avevo parecchi dubbi su quale potesse essere il ruolo dell’aiutatore podista in una competizione agonistica, seppure amatoriale. Ebbene, tutti i miei dubbi si sono confermati nel corso della manifestazione di ieri; podisti tesserati per società sportive non necessitano di “aiutatori”; questi ultimi sono molto più utlili al di fuori verso persone che si avvicinano alla corsa.

Per me la corsa è divertimento ed un’occasione per socializzare ma una gara resta una gara e non mi fa piacere correrla con il pensiero di reclutare altra gente. In gara, scherzo e chiacchero con chi mi corre vicino, se qualcuno ha bisogno, l’aiuto volentieri ma voglio poterlo fare spontaneamente, correndo al meglio delle mie possibilità senza dover pensare a correre in mezzo alla carreggiata o a distanza fissa dagli altri.

Ieri, non mi sono divertito e non mi fa piacere.

Comunque una persona (potenzialmente) interessata l’ho trovata, solo che ho perso la penna lungo il tragitto, per cui mi sono limitato a cercare di memorizzare la mail; si chiama Antonio Travagli, la mail dovrebbe essere antonio.travagli@atac.roma.it, corre per l’ ATAC Marathon Club.

Spero di non ricordare male, se vuoi prova a contattarlo mi è sembrato una persona per bene.

Se in futuro mi capiterà di conoscere persone interessate a fare gli “aiutatori”, gli segnalerò il tuo nome ma come ti dicevo all’inizio della mail non è un ruolo che fa per me.

Sono certo che ci sarà occasione di incotrarsi ancora in qualche altro evento.

7) Serena Valentini

In realtà quando inizia la corsa sono un pò emozionata, perché non è che ho mai corso tanto prima. Inizio titubante ma poi man mano che prendo il ritmo mi rilasso e le cose vanno avanti da sole, la strada sembra passare senza sforzo. Chiacchiero qui e là con delle persone, una ragazza mi chiede delle informazioni sul percorso perché vuole regolarsi sui km, e così continuiamo appaiate per un bel pezzo. Parliamo, ci scambiamo consigli, insomma, tutto serve. Si vorrebbe fermare ad un certo punto ma continua. Poi trova degli amici che erano andati aanti e mi stacco. Incontro altre persone, altre chiacchiere.

la gente era contenta d vederci in giro, credo. Bella esperienza, la fine arriva in un lampo.

8) Antonio Olita

Ciao Giuseppe, sono Olita che ti risponde.

Per prima cosa, ti faccio i complimenti per l’organizzazione, perfetta.

Bravo perchè sei riuscito a raggruppare un gruppo di podisti sparsi per Roma, disponibili a questa nuova esperienza come “aiutatore podisto”, complimenti a tutti.

L’esperienza di “aiutatore podisto” è stata molto positiva, per quanto mi riguarda, anche perchè, penso che un progetto nuovo, non è mai perfetto, però e lì che bisogna lavorare e perfezzionare per il futuro.

La gara di miguel di domenica la terrò sempre come ricordo di una nuova esperienza da podista.

E’ stata bella, all’inizio se devo dire la mia, mi sono trovato un pò inbarazatto nell’avvicinarmi vicino alle persone,  e chiedergli se volevono essere aiutati fino alla fine della gara.

Poi mi sono chiesto, perchè mi sono messo quella maglia GIALLA con scritto “aiutatori podisti”?. Ecco che mi è scattata la scintilla.

Vedo un gruppetto di Signore, mi avvicino e incomincio a dire una delle mie: guardi che potresti correre meglio se alzi la schiena, ti stanchi di meno, oppure non essere rigida con le braccia, mandali giù ogni tanto e via dicendo. E così comincio a dialogare con più di una. Mi è dispiaciuto non portare  fino alla fine una signora anziana che stava nel gruppo, si è staccata gli ultimi 3 Km.

Alla fine ho portato 4/5 signore, e ne sono fiero, perchè mi hanno ringraziato per i consigli dati e per averle portate fino al traguardo. I mariti,  di cui qualcuno aspettava incredulo la moglie all’ultimo Km, si sono tutti complimentati perchè avevo portato le proprie consorte all’arrivo.

Infine una signora del gruppo, dopo quasi un’ora, mi ha visto e si è scusata per non avermi dato l’indirizzo. Sarà per la prossima volta.

Grazie Giuseppe, non mollare.

Saluti Antonio OLITA

Eccovi il link per la galleria fotografica!

https://picasaweb.google.com/meffegiuseppe/AiutatoriPodistiAllaCorsaDiMiguel23Gennaio2011?authkey=Gv1sRgCJ_68LCEjrWJmwE#

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