Simeoni e l’Olimpico impazzito per l’atletica

Simeoni e la sua targa, vicino allo Stadio dei Marmi Pietro Mennea

Primatista, olimpionica, professoressa, conduttrice televisiva. Una, dieci, cento Sara Simeoni. Cento come gli anni di un secolo. Un secolo in cui lei è stata la più brava atleta dello sport italiano. Saltando, certo, pure un record del mondo con il suo volo a 2,01. Vincendo, la medaglia d’oro olimpica a Mosca. Ma soprattutto trasmettendo - all’Italia tutta - l’idea di un protagonismo e di una determinazione al femminile che è diventata esempio, nello sport e fuori.

Il suo nome è scritto su una delle mattonelle della walk of fame al Foro Italico. E la sua storia a Roma è lunga, lunghissima. C’è però una notte che forse le batte tutte anche se la concorrenza è grande. È la notte del 5 agosto del 1980, è la notte del mitico debutto del Golden Gala “inventato” da Primo Nebiolo.

Simeoni stringe la mano a Primo Nebiolo

C’è la medaglia d’oro di Mosca da festeggiare. Ma quella notte non è una celebrazione, è un tuffo nella bellezza dell’atletica e ha più di qualcosa di olimpico perché propone sfide vietate pure all’Olimpiade per il boicottaggio. È la notte del sold-out, come si dice oggi.

L’Italia è sotto shock per la strage di Bologna di tre giorni prima. C’è tanta tensione, le immagini della stazione sventrata con il suo terribile bilancio di 85 vittime riempie i pensieri di tutti. Forse anche per questo c’è voglia di ritrovarsi, di stare insieme. Sono tanti, forse 70mila, ma i conti sono tutti saltati: si pensava di tenere chiuse le curve che invece vengono aperte a furor di popolo. Davanti a tutto questo, Sara vince, anzi stravince tenendo lontanissime le avversarie con 1,98. Una serata da incorniciare.

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