Lettera da L’Aquila

Siamo tornati a L’Aquila, qualche giorno dopo le emozioni della Corsa, la pioggia, la tv, le vittorie di Rosaria e di Cristian, la commozione delle ragazze di San Gregorio, le lacrime del papà di Michela, l’abbraccio con Pier Paolo. Siamo tornati al container dove abbiamo fatto i pacchi gara, ci siamo visti con Floro e Corrado (presidente e direttore tecnico dell’Atletica L’Aquila) per discutere della “Casa” (tutto l’incasso delle iscrizioni, circa 11 mila euro, è stato consegnato ai nostri amici aquilani) che si insedierà in Piazza D’Armi, ma anche della pista, del futuro (proposta: Corsa di Miguel a L’Aquila prima domenica di settembre), cominciando da una trasferta di massa verso Roma, il 24 gennaio, per la gara “madre”.

Siamo tornati un momento nel centro storico, poco prima del terzo chilometro del percorso, la scalinata di San Bernardino, la città ai piedi, tenera e ferita, con qualche raggio di sole che ha vinto per un attimo il broncio del cielo. Abbiamo visto l’orologio ancora fermo alle 3.32 del chioschetto riaperto, bevuto un caffè di una bontà pazzesca, i nostri sguardi che cercavano nelle case, nei cortili, dietro le camionette dei soldati intirizziti qualche segno di vita. Ci siamo detti che la Corsa di Miguel dovrà tornare qui, presto, prestissimo, ancora solo per salutare degli amici. O presentare loro Elvira, la sorella di Miguel. Intanto vogliamo dire grazie a chi ha condiviso con noi l'”avventura” sotto l’acqua, a chi può dire e potrà dire “io c’ero”. Un pubblico anche molto diverso dalla Corsa di Miguel di Roma.

Infine, notizie da Buenos Aires: si è svolta sabato 24 la piccola “carrera”, la Corsa di Miguel della scuola vicino casa Sanchez, che ha raddoppiato il numero di partecipanti, da 190 a 376! La sorella più piccola della grande corsa di marzo, quella del parco di Palermo. Un bacione anche a loro.

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